Stiamo esaminando il petrolio per poter eliminare gradualmente il petrolio russo nei prossimi anni. von der Leyen ha affermato che finora tutti gli Stati membri sono stati fermi sulle sanzioni e non vi è alcuna indicazione che non sia così per i prossimi. Oggi si è saputo che ci stiamo muovendo verso un rinvio dell’embargo sulle importazioni di carbone. Secondo fonti europee, una proposta per ritardare l’inizio dell’embargo sarebbe stata avanzata dalla Germania e sarebbe stata approvata questa mattina dagli ambasciatori dei 27 paesi membri. L’Europa ha deciso di porre fine a questa dipendenza. Gli Stati Uniti aumenteranno le loro forniture. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato oggi in una conferenza stampa presso la sede della NATO che è importante accelerare la transizione verso le energie rinnovabili. Il primo a sospendere le normali relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e Mosca è stato il secondo. Il divieto è stato messo in atto a fine aprile e nel frattempo le raffinerie americane continuano a ricevere barili dalla Russia. La Cina è un luogo relativamente facile per deviare petrolio e carbone. Grazie all’aumento dei prezzi di gas, petrolio e carbone, i ricavi per Mosca saranno oltre 100 miliardi di dollari in più nel 2020 rispetto al 2022, secondo i calcoli dell’ufficio ricerche. Prima dell’inizio delle ostilità in Ucraina, il tasso di cambio del rublo con il dollaro era tornato a valori. La Cina, il più grande importatore mondiale di petrolio e gas russo, gioca un ruolo molto ambiguo in questo gioco. Nel frattempo la Cina si prepara a pagare in renminbi i combustibili fossili russi, mentre sarebbero già prenotati in partenza i carichi di greggio russo Sokol prodotto dal giacimento nel Pacifico Sakhalin 1 e da cui si ricava molto diesel. Cina, India, Giappone e Corea del Sud sono dove finiranno. New Delhi continua ad aumentare i suoi acquisti da Mosca senza badare a dissimulare il suo appetito per gli idrocarburi che l’Europa cerca di rifiutare. Von der Leyen ha pensato a uno stop al petrolio a Mosca.

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