Il Presidente dell’UNRAE ha parlato con l’On.

Il Presidente del Consiglio ha una lettera aperta con proposte per accelerare la riconversione industriale del settore ed evitare il declino e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Negli ultimi tre anni il mercato ha perso 1.612.000 auto e lo Stato ha perso 7,85 miliardi di dollari di gettito Iva.

L’Italia ha la quota più bassa di auto elettriche e ibride plug-in tra i 5 principali mercati europei.

È noto, inoltre, che in Italia il parco auto ha un’età media di 12,2 anni, contro gli 8,7 anni del Regno Unito, i 10,1 anni della Germania e gli 11 anni della Francia e il 25,4% del totale è ancora costituito da auto ante Euro 4 (ben 9.916.000): “Con un mercato a livelli così depressi – commenta Andrea Cardinali – ci vorrebbero 30 anni per sostituire l’intero parco nazionale”.

Il mercato automobilistico in Italia è in grave sofferenza a causa della situazione economica globale ed europea, ma anche a causa di una strategia poco chiara e non coordinata verso una transizione sostenibile da parte delle istituzioni italiane centrali e locali.

L’Associazione si propone di mantenere e potenziare gli incentivi all’acquisto di auto per il rinnovo del parco auto almeno fino al 2026 per privati ​​e aziende, sviluppare una politica infrastrutturale per la ricarica elettrica e il rifornimento di idrogeno e rivedere il sistema fiscale del settore.

Nella sua lettera aperta al Primo Ministro, la Presidente ricorda che le aziende UNRAE hanno contribuito allo sviluppo del nostro Paese, in particolare della nostra industria.

Il dato che vede l’Italia come l’unico Paese europeo che arretra nelle vendite di auto con la spina e che rimane nelle retrovie dei 5 maggiori mercati europei, e anche secondari, è la conseguenza di Crisci che chiede di dare indicazioni chiare al mercato sul accettazione delle nuove tecnologie.

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